lunedì 15 febbraio 2010

The Thousands. Painting outside, breaking in


The Thousands. Painting outside, breaking in, di RJ Rushmore of Vandarlog, Herakut (Drago)
Michael “RJ” Rushmore is an eighteen year old young man living and working in London. He is the founder of Vandalog, a blog highly respected and widely known throughout the contemporary art world. While taking a gap year before heading to university, he has taken on the task of curating his first exhibition called “The Thousands.” To accompany the show RJ has written “The Thousands: Painting Outside, Breaking In.” The exhibition will feature original work by some of the top names in street art including Faile, Banksy, KAWS, Shepard Fairey, Swoon, Herakut, and Barry McGee. Many of the works have come from private collections, but several pieces have been provided directly by the artists participating in the show.The faith that has been placed in RJ at his young age by artists and collectors is a tremendous testament to his natural inclination toward having an eye for art. Despite his modest and level-headed opinions about his qualifications, the International art publishing house known as Drago has also placed their faith in RJ’s endevour. “The Thousands” is an attempt to show the art world and the public that there are great works of art within the sphere of “street” and that these artists deserve a place in art history.

JonOne Rock



JonOne Rock, di JonOne (Drago)

JonOne grew up in Washington Heights, New York and is today a central artistic figure on the streets of Paris and around the world. In June and July alone JonOne had exhibitions at the Magda Danysz Gallery in both Shanghai and Paris, the Fondation di Cartier, as well as two exhibitions in New York. Jonone's style is an innovation for street art. He is famous for working outside conventions and not following the "rules" of graffiti. What sets JonOne apart from other artists is his focus on the excitement and movement of color as opposed to the typical associations of character drawing and insignias. Evolving from his early days tagging the streets of New York his style now goes beyond traditional codes of graffiti and finds its roots in abstract expressionism. His natural artistic inclination has made him the master of applying an enormous amount of color without making his images clutterd or overwhelmed. The colorful paintings featured in JonOne:"Rock" exude his Latin heritage and his optimism and boast of New York’s dynamic lifestyle and the magic that he felt when he painted there. The book is a representation of how JonOne never fails to produce a piece that is powerful, harmonious, dynamic, and multidimensional. JonOne: "Rock" was published for his solo show at the Magda Danysz Gallery in Paris, July 2009.

Acquista qui

venerdì 29 gennaio 2010

All City Writers



All City Writers, di Andrea Caputo (Kitchen 93)
Ci sono voluti molti anni per far sì che questo imponente progetto prendesse una forma concreta, ma il risultato è valso tutto il lavoro del suo curatore.Un racconto vastissimo che, attraverso 410 pagine, 1250 immagini e 620 articoli su 250 artisti, tenta di creare una summa culturale di quello che è stato, fino ad oggi, il fenomeno del Writing.Edizione limitata.Un libro che cerca di raccontare un movimento talmente migrante e intrecciato che non ha patria, se non il mondo intero. "All City Writers" è il risultato del validissimo lavoro di Andrea Caputo che, dopo aver raccolto moltissime interviste riguardanti la cosiddetta Areosol Art, le ha corredate con immagini e illustrazioni, attraverso un potentissimo lavoro di grafica e ricerca iconografica.

martedì 26 gennaio 2010

Can't stop Won't stop



Can't stop Won't stop, di Jeff Chang (ShaKe)
L'incredibile storia sociale dell'hip-hop
“Questo libro è una delle più importanti e appassionanti storie sulla musica che siano mai state scritte.” The New Yorker
Con uno stile avvincente, degno del miglior giornalismo anglosassone, Jeff Chang racconta l’evoluzione della musica rap e della cultura hip-hop. A partire dalle sue origini giamaicane negli anni Sessanta e ai suoi primi vagiti nelle feste di caseggiato nel Bronx, il rap ha raggiunto in pochi anni una dimensione di largo consumo popolare. I passaggi che caratterizzano la storia di questa musica sono illustrati ripercorrendo la parabola dei diversi stili, i tanti Dj, MCs, b-boys che hanno lasciato un segno importante sulla musica, il graffitismo, il ruolo dell’ideologia nazionalista nera, i singoli e gli album più importanti, oltre alle feste di strada che diedero forza al movimento radicandolo fin da subito nella consapevolezza della gente.Chang non si limita alla descrizione della cultura hip-hop attraverso l’ambito musicale, ma allarga lo sguardo e ci introduce al ruolo rivestito da questa cultura nella storia e nella cultura degli Stati Uniti.
BASATO SU CENTINAIA DI INTERVISTE AI PROTAGONISTI PIÙ INFLUENTI DELLA SCENA RAP.

La cultura Hip-Hop


La cultura Hip Hop, di Hugues Bazin (Besa)
La nascita dell’hip hop viene fatta convenzionalmente coincidere con la pubblicazione nel 1979 del singolo Rapper’s Delight da parte del gruppo newyorkese Sugar Hill Gang. Allora si parlava di rap riferendosi unicamente alla forma musicale della nuova cultura urbana afroamericana.
Negli anni seguenti si è invece compreso che il rap andava di pari passo con altri linguaggi artistici come la break dance e i graffiti, componendo un mosaico definito “cultura hip hop”. Arricchendosi via via di infinite declinazioni “regionali” e di molte sfaccettature stilistiche, l’hip hop si è esteso a tutto il mondo occidentale. Con le armi della sociologia e dell’antropologia, il francese Hugues Bazin, ricercatore di scienze sociali, analizza l’hip hop esaminandone le diverse espressioni artistiche.

Arte di opposizione



Arte di opposizione, a cura di Tommaso Tozzi (ShaKe)

Stili di vita, situazioni e documenti degli anni Ottanta

Esattamente come oggi, anche negli anni Ottanta l’immaginazione sembrava pietrificata, a causa dell’arroganza di una nuova casta politica che dominava qualsiasi cosa. Quando improvvisamente, dalle pieghe nascoste della società, rivoluzionarie pratiche artistiche e comunicative cominciarono a diffondersi, contestando l’esistente, praticando modelli di vita alternativa e sfidando il Potere. E queste azioni, queste idee, queste illuminazioni, si posero come le fondamenta per le forme di opposizione dei vent’anni successivi. Qui, in uno straordinario patchwork multidimensionale, hip hop, graffitismo e Street Art, post punk e neo-music, hacking sociale, net art e cybercultura, squatting trasversale, si mischiano a Fluxus, al situazionismo e alle avanguardie storiche. “Questo libro cerca di ricucire la frattura tra vecchio e nuovo, e all’interno dei vari elementi del nuovo. Questo libro è una prova che ancora tutto è possibile.” [Tommaso Tozzi]

Acquista qui

Ribelli con stile

Ribelli con stile, di Matteo Guarnaccia (ShaKe)


Un secolo di mode radicali
Le scene creative giovanili che si sono sviluppate “sotto”, “contro”, dentro o parallelamente, alla cultura mainstream, hanno svolto un ruolo insostituibile nel dar forma all’immaginario del Novecento, il secolo che ha registrato la più massiccia esplosione di minoranze estetiche, sessuali, etniche della storia. Una galassia di corpi contundenti che ha reso la società meno rigida sul piano formale, scombinando le carte dell’appartenenza e delle gerarchie.
Uno slalom tra richiami all’ordine e voglia di disordine; edonismo e ascetismo; naturalità o massimo artificio; calma o frenesia; tradizione e novità; teatralità o sobrietà. Una serie di kit di sopravvivenza, con diversi copioni, colonne sonore, artifici scenografici, oggettistica, prodotti farmacologici, in una rincorsa sfrenata e senza fine tra fuga esistenziale e recupero del mercato.
Acquista qui